mercoledì 21 maggio 2008
Un pò perchè eravamo in astinenza da video e un pò perchè l'embedding (la possibilità di copiare liberamente un codice html nel proprio sito) è una figata assoluta e molto fighi sono i siti che lo prevedono, decidiamo di pubblicare questa "ruspante" intervista a Giovanni Soldini registrata ieri.
Dopo averla ascoltata c'è venuto un dubbio.
considerando che lo scorso 16 maggio era il suo compleanno (trascorso in mare) non è che si è portato qualche bottiglia di vino per festeggiare :-)
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12 commenti:
Cavoli Pacio, era esattamente il post che avrei fatto se non fossi stato tutto il giorno in macchina nel diluvio...
Sto seguendo come sempre con passione le regate di questi piccoli eroi, Giovanni è veramente forte in Oceano, qui non hanno routing ed ha fatto da sé delle scelte di rotta strepitose.
Adesso però inizia il brutto, la discesa forzata al cancello sud inventato per tenerli lontani dai ghiacci (hanno anticipato di 2 mesi la regata) e l'arrivo di un fronte di 40-50 nodi potrebbe mischiare le carte.
Appassionante anche la regata dei 60, con Riou che ha abbandonato la sua barca appena prima di perdere la chiglia (a 15 nodi ha segato in due uno squalo) ed è salito sulla barca del veterano Peyron che dovrà far finta che non ci sia, come accadde a Giovanni con Isabella tanti anni fa...
lauro non credo si sia limitato al vino... :-)
ciao
Anch'io avrei fatto finta che Isabella non l'avevo raccattata... :)
Su questo fatto vi posso raccontare un aneddoto personale, che ha dell'incredibile e al quale ogni tanto ripenso.
Come ben ricorderete, il naufragio di PRB di Isabelle accadde durante l'Around Alone del 1999, Giovanni era sul 60' Fila e io ero responsabile delle sponsorizzazioni della casa di abbigliamento.
Pochi giorni prima della partenza della tappa Auckland-Punta del Este ci fu la cena ufficiale al R.N.Z.Y.S.; c'era anche la coppa, ma era già la copia, visto che proprio lì l'originale era stata sfasciata a martellate per la contestazione Maori (insomma Larry e Ernesto, tutto 'sto litigio per una coppa che non è manco l'originale!).
A questa cena (mi sembra fosse fine gennaio), alla quale erano invitati i concorrenti con gli sponsor, mi sono quasi per caso trovato seduto tra Isabelle e Giovanni, grazie anche al mio discreto francese (tutti parlavano inglese e apparentemente lei chiacchierava più volentieri nella sua lingua).
Nelle piacevolissime chiacchiere di quella sera,con una persona che è inutile che definisca incredibile, ho ovviamente fatto la figura del classico pesce fuor 'acqua, nel senso che la navigazione in Oceano l'avevo vista solo in fotografia; grazie a questo ho potuto fare delle domande veramente di basso profilo, alla Marzullo. Il succo finale di tutti questi preamboli è che, alla domanda, "ma alla partenza di una tappa come questa, con Capo Horn da passare e le spaventose latitudini sud dove in pratica navighi bendato,(ecco Marzullo) non hai paura?"
Squallida, lo so... Ma la risposta è stata a dir poco preveggente: "Certo, fa paura, e anche molta, vivi con la tensione dell'equilibrista sulla corda, e so perfettamente che in qualunque momento puoi rovesciarti e rompere l'albero, ma io sono tranquilla perché in regata c'è Giovanni, e so per certo che lui mi verrebbe a cercare, e io lo farei per lui..." Giovanni non sentiva, aveva di fianco Golding e stava parlando con lui, non gliel'ho nemmeno mai raccontato, Lì per lì non ho dato molta importanza alla cosa, e l'ho quasi considerata una sviolinata allo Sponsor del suo amico, ma qualche giorno dopo mi è venuto un brivido nella schiena.
E' una cosa che non ho praticamente mai raccontato a nessuno, non so perché...
Beh..."a canna morta" è diventato un tormentone di questa avventura di Giovanni, ed in quel video post c'è tutta l'energia di quel pazzo scatenzato che ammiro come pochissime altre persone al mondo.
ah..@beppe, grazie per lo splendido episodio raccontato! :)
Non so di episodio tu parli ma i ringraziamenti fan sempre piacere...
Bello il nanetto di Andrea, che ero tra i pochi a conoscere.
Nel sito di Giovanni nella sezione video c'è il recupero di Isabella, per chi volesse ricordare.
Una volta a La Rochèlle ho incontrato la Autissier a cena da da André e anche io le ho chiesto se avesse mai provato paura in barca. Mi disse: "Oui j'ai fait une regate sur le Platu 25, c'est un bateau de merde".
Perchè non mandiamo la Autissier da Nip & Tuck?
Beppe! Sei troppo riconoscibile quando fai l'anonimo!!
E' come se l'avessi firmato... :-)))
tuscè
:-)))))))))
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