domenica 26 aprile 2009
Finalmente il ventone anche a Punta Ala ha frustato la flotta dei Melges 24, partenza alle 10 nella pioggia e nel vento che permette tra prove di cui l'ultima finita con riduzione e 30 nodi nelle vele.
Tonu Toniste precipita dal primo al quinto posto, vince però la classifica dei corinzi, come al solito alla faccia del Fair Play.
Seconda è Altea magistralmente condotta da Andrea Rachelli, che stamattina in infradito e shorts sotto la pioggia mi ha salutato tutto contento del vento che fischiava tra gli alberi del porto, il vento forte si sa è tutto il suo pane. Terzo Pilot Italia, sempre in formissima e in netto recupero in questa tappa, quarto Flavio Favini, non ha patito più di tanto con equipaggio di "riserve di lusso" per l'assenza di Tiziano Nava e Stefano Rizzi, così veloce anche a presentarsi primo alla gru senza attendere il suo turno, strano perchè gli svizzeri sono gente precisa.
La calca agli alaggi è stata l'unica nota veramente negativa di questa tappa Volvo Cup, un pò per colpa di chi gestisce le operazioni, ma molto per la scorrettezza di molti velisti, tra cui mi dispiace aver notato i giovani ragazzi della Sardegna che si sono piazzati sotto le gru ad intralciare le operazioni di alaggio anche se erano in fondo alla lista.
Adesso ripartiamo per casa, più tardi o domani raccontiamo meglio le regate, soprattuto l'ultima con quella poppa con trenta nodi, tra barche sdraiate e disalberamenti che in 5 anni di Melges 24 non ricordo di aver mai fatto così veloce!
Tonu Toniste precipita dal primo al quinto posto, vince però la classifica dei corinzi, come al solito alla faccia del Fair Play.
Seconda è Altea magistralmente condotta da Andrea Rachelli, che stamattina in infradito e shorts sotto la pioggia mi ha salutato tutto contento del vento che fischiava tra gli alberi del porto, il vento forte si sa è tutto il suo pane. Terzo Pilot Italia, sempre in formissima e in netto recupero in questa tappa, quarto Flavio Favini, non ha patito più di tanto con equipaggio di "riserve di lusso" per l'assenza di Tiziano Nava e Stefano Rizzi, così veloce anche a presentarsi primo alla gru senza attendere il suo turno, strano perchè gli svizzeri sono gente precisa.
La calca agli alaggi è stata l'unica nota veramente negativa di questa tappa Volvo Cup, un pò per colpa di chi gestisce le operazioni, ma molto per la scorrettezza di molti velisti, tra cui mi dispiace aver notato i giovani ragazzi della Sardegna che si sono piazzati sotto le gru ad intralciare le operazioni di alaggio anche se erano in fondo alla lista.
Adesso ripartiamo per casa, più tardi o domani raccontiamo meglio le regate, soprattuto l'ultima con quella poppa con trenta nodi, tra barche sdraiate e disalberamenti che in 5 anni di Melges 24 non ricordo di aver mai fatto così veloce!
Etichette: altea, Andrea Rachelli, Flavio Favini, Melges 24, Saetta, Volvo Cup
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8 commenti:
Grande Saetta!!!
Vero, grande Saetta!
Uno che prima o poi torna sul 24 per metteròli dietro ;-)
Vero, grande Saetta!
Uno che prima o poi torna sul 24 per metteròli dietro ;-)
Beppe non ci tenere troppo sulle spine che alla fine come sanno bene anche i nani il 24 è il TOP
Beppe specifica che i disalberamenti sono avvenuti a terra per impacchettare le barche e tutti gli alberi, vecchi e nuovi, hanno retto benissimo i 30 nodi e più. Mica che qualcuno pensi che il 24 abbia gli stessi problemi del 20 ;-)
Quello che è certo che l'unica poppa della 3° prova è stata la più adrenalinica e pazzesca da quando vado in Melges (ad eccezione forse di quella mitica dell'ultima regata del Campionato Italiano di Portisco 2003) .... tutti a strambare almeno 2 volte senza alcun timore per l'attrezzatura e gli equipaggi... grande, davvero grande M24 !!
Saetta è sempre Saetta... vento forte o vento leggero; ora gli toccerà fare un 20 ed un 32! una saettina ed una saettona.
Speriamo restino solo sul 24 invece... sul 20 e sul 32 tira una brutta aria, e loro son troppo simpatici per quel gruppo di arroganti.
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