venerdì 14 novembre 2008

Melges24: la monotipia perduta.


Nel corso dell'ultimo quinquiennio abbiamo assistito al progressivo spostamento degli armatori dalle classi a compenso verso i monotipi, di tutte le misure e per tutte le tasche. IOR, IMS e poi IRC e ORC sono stati i tentativi di regolamentare le flotte di barche da diporto più o meno sportive, e sono falliti quando il processo si è invertito, dapprima le barche sono state progettate e costruite per interpretare il regolamento, e poi per fregarlo. Si voleva far regatare in equilibrio le barche della domenica, ed invece le si è umiliate. Si vedono barche orribili, esteticamente e funzionalmente, lente in acqua ma tanto da risultare veloci grazie ai compensi. Chi frequenta le banchine di queste regate non sente quasi mai parlare di bravure dei singoli o delle squadre, ma di capacità più o meno evidenti di aggirare i regolamenti, e dei corrispettivi bilanci cambialistici di pagamenti e pagherò. Morale: le barche di serie spesso relegate al ruolo di comprimarie, a parte qualche rara eccezione, e quelle disegnate per vincere (non andar veloci) , spesso "one off" o poco più, a contendersi le vittorie.

La voglia di regatare in tempo reale, senza certificati e conseguenti trucchi ed artifizi ha così invogliato i veri sportivi a cimentarsi alla pari tra di loro, di qui il successo delle classi monotipo, ed in particolare della più importante, il Melges24 che ha visto crescere i suoi numeri senza nemmeno penalizzare troppo le classi concorrenti. Ma questa voglia di pasticciare le barche, insita negli armatori a tutti i livelli, sposata alla avidità delle velerie e degli attrezzisti, e alla inerte compiacenza delle classi sta rovinando il futuro del barchino, minando la sua qualità più importante, quella che fa sì che lasciando la banchina tutti si sentano tecnicamente in grado regatare ad armi pari con chiunque: la monotipia.

Melges 24 già non è purtroppo monotipia stretta, come accade per l'SB3, quindi le vele non vengono fornite da un solo costruttore per cui già di partenza non si è uguali mai. North Sails ha sviluppato e vinto molto, ma disegna vele diverse ogni anno, addirittura costruite diversamente tra Europa e America. Un vantaggio per chi può cambiarle spesso, avendole non solo nuove ma anche aggiornate nel disegno. Premesso che sul 24 non c'è un limite all'acquisto, chi può permetterselo può avere tele nuove per ogni regata.

Ma non basta: NS in nome della vecchia amicizia con Melges ha spinto per rimuovere la regola che originalmente vietava l'uso del Kevlar ed altri materiali costosi. Trattandosi di monotipia non si vedeva quale poteva essere il vantaggio di spendere tutti di più... e ci fu risposto che il kevlar a fronte di una spesa maggiore sarebbe durato assai di più. Scoprimmo subito che a parte che i team ricchi comprano le vele nuove ad ogni regata, fossero anche in papiro, il kevlar non dura di più, i fiocchi anche meno. E Dave Ullman ha vinto un sacco di regate usando il dacron! Una classe seria avrebbe chiesto scusa e sarebbe tornata sui suoi passi abolendo il kevlar, ed invece no, NS propone di passare al suo 3DL e la classe internazionale anzichè ridergli in faccia... accetta!!!

Quindi avremo in acqua dei monotipi con vele in Dacron - Maylar - Kevlar - 3DL, di disegni diversi, a volte mischiate tra loro, senza compensi però...


Le barche negli anni sono state costruite da 4 cantieri differenti, i pesi e la realizzazione sono stati abbastanza coerenti ma ciò non ha impedito che negli anni si assistesse alla corsa alla "barca americana" ed in tempi recenti alla sostituzione delle barche dei team con quelle di Devoti, non tanto per lo scafo ma per le chiglie, che Luca costruisce dal 2007 e che sembrano essere assai più rigide e performanti di quelle precedenti questo nonostante che Federico Michetti precisasse in una intervista ad Adesso Vela che UKA UKA ha vinto il mondiale 2008 con una deriva antica. Non esiste nessuna regola di stazza sulla flessione e la rigidità laterale delle derive.
Un punto debole del barchino sono da sempre le staffe del timone, una vera fonte di guai; Melges non ha mai corretto la cosa e tutti sono corsi al riparo con artefizi vari, sovradimensionando i bulloni passanti la chiglia, sostituendo i doppi perni con un perno unico (che evita un pò lo svergolamento), qualcuno sostituendo le due piastre con una unica (forse la scelta giusta fatta poi da Melges con il 20). Morale, un pò più di sicurezza e funzionalità ma addio al "non toccate nulla" previsto dal regolamento.

Ed infine la grande buffonata del 2008, un cambio epocale non giustificato da nessuna esigenza evidente, se non quella di fare business ed intorbidire ulteriormente la trasparenza del povero monotipo ormai multiforme: improvvisamente dopo 15 anni, centinaia di barche consegnate, si decide per l'adozione di uno strallo "fisso" in sostituzione di quello storico che corre lungo l'albero. E quindi il cambio netto del fiocco che adesso potrà essere ammainato e con una zip verticale sarà facile il disarmo. A chi si è chiesto il perchè di questa fondamentale modifica strutturale (non è sicurezza gli alberi vengon giù in poppa non di bolina) che richiede un nuovo buco all'albero, cambia i pesi ed i carichi sullo stesso, cambia i disegni e fattura dei fiocchi è stato risposto che i costi sono contenuti, e che gli alberi modificati saranno meno fragili perchè saranno meno compressi... solo questi però... alla faccia della monotipia. I team importanti compran tutto nuovo e quindi adotteranno per primi il nuovo sistema, gli altri si accoderanno abbagliati dai risultati dei campioni e nelle loro domeniche di inverno bucheranno gli alberi alla rincorsa della monotipia perduta.

40 commenti:

Anonimo ha detto...

Bello, ben scritto e ben centrato sulla situazione. Sembra che la "Banda Melges" abbia perso di vista la situazione.

Il Pelato ha detto...
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Lauro ha detto...

Jack prima di lanciarti nei tuoi soliti sproloqui, pensa a cosa è il melges 24 oggi! Beppe, ti ha indicato l'argomento di discussione ,che fa riflettere molto, ma tu non concludere con una frase puerile ed alquanto sterile propria di un adolescente alla ricerca di una prima emozione.

Lauro ha detto...

Grande Pelato nonchè consigliere della classe (non dimissionario) quattro domande, la prima:
Da quanto sei consigliere della classe;
la seconda:
Da quanto tempo si sà di questo strallo;
la terza:
perchè non si è saputo nulla fino ad adesso;
Quarta:
Secondo te quali sono le differenze fra le due soluzioni;

Rispondi in modo tecnoco in modo che i nostri lettori capiscono bene!
Grazie per il tuo apporto.

Anonimo ha detto...

Caro Lauro, il re incontrastato degli sproloqui sei tu... E comunque non capisco bene la tua reazione, ho commentato positivamente il post e ho detto che a mio modo di vedere qualcuno ha perso di vista la situazione, che non è altro che aderire a quanto ha scritto Beppe. D'altra parte la modifica, con tutto ciò che ne consegue, la propongono loro, mica l'Associazione di classe o l'ISAF...
Rilassati, che ti vengono le occhiaie

Anonimo ha detto...

non credo sia quello delle vele il problema primario, visto che tutti i keel one design tipo melges32, mumm30, farr40, swan45, rc44etc. hanno vele di velerie differenti ma della stessa misura, il problema vero è se il melges 24, come accadeva nel mumm30 e accade tuttora sull'anziano j24 e sulla classe regina farr40, "MANIPOLANDOLO" va di più di una barca vergine..........cioè perchè modificare le staffe del timone se la barca esce dal cantiere con un sistema che è quello del costruttore, perchè i vari cantieri realizzano le chiglie in modo differente, creando la scelta delle chiglie che vanno di più.........questo è il vero problema non le vele............. dopotutto la conferma che qualcuno minopili la propria barca c'è stata da quando qualcuno ha iniziato a perdere e rompere chiglie per il mare.......giusto?

Beppe ha detto...

Sì Corinthians, io ho infatti precisato che non si tratta di monotipia stretta, purtroppo quello delle vele è un discorso secondo me sbagliato all'origine che già allontana la monotipia, certo coerente dalla nascita del M24; le vele non sono "il problema" ciò non toglie che le barche della lista da te fatte sono meno monotipo di altre, con buona pace dei velai.

Riguardo ai bulbi io sono tra quelli che l'hanno perso, ma va detto che all'origine della cricca ci fu una grossa botta presa dal bulbo dall'alto verso il basso causa rottura della gruetta. Questo ha accentuato il problema delle guance che si aprono nelle planate ad alta velocità.
Luca Devoti sostiene che la barca è stata progettata e viene costruita non per tutte le per condizioni di vento e mare in cui spesso regatiamo, se ben ricordo oltre 20 nodi, oltre 2 metri di onda; condizioni in cui per altro non siamo coperti dall'assicurazione.

Anonimo ha detto...

non volevo dire del tuo caso.......volevo dire che spesso e volentieri le barche vengono manipolate per aumentarne le performance, in tutte le classi questo avviene.......dagli scorretti certo ma come giustamente dici tu ci sono classi più rigide e classi più alla "mano" dove effettuare queste diciamo modifiche è più semplice o non vengono controllate le barche e dovere dagli stessi stazzatori, è la rigidità dei controlli e di chi controlla che rende una classe più o meno MONOTIPO

Anonimo ha detto...

- Vele "plurimarca" mi sembra che abbia più pro che contro
- Viva il dacron
- ben venga la possibilità di pastrocchiare sulla propria barca in paricolari come l'attrezzatura di coperta o rimediare a eventuali difetti quali i perni del timone
- l'uguaglianza è impossibile, normale che si tenda a migliorare la produzione col passare degli anni
- nuovo strallo: non ho approfondito, mi sembrerebbe comodo poter ammainare il fiocco senza disarmare lo strallo: qualcuno sa se con la modifica le prestazioni della barca saranno migliori o peggiori o identiche?

Il Pelato ha detto...
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Lauro ha detto...

Bene! Non facciamo discussioni per pochi! Per la cronaca Adesso Vela ne ha parlato con il post del
http://adessovela.blogspot.com/2007/12/fiocco-con-la-zip.html
, certo che eravamo agli inizi... però leggerlo aiuta! Il rimando alle vele in 3DL
http://adessovela.blogspot.com/2008/03/3dl-arriva-per-il-mondiale-o-no.html
ed anche quì nulla sulla monotipia...
Che vi svegliate tardi la mattina?
;-)

Anonimo ha detto...

Ciò significa che avremo Melges24 armati in 7/8 ed altri in testa d'albero??

E qualcuno regaterà nelle bavette col 3DL contro altri col Dacron?

Ma daaaaai.......

Mi compro l'Sb3!

Il Pelato ha detto...
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Anonimo ha detto...

Io farei la modifica aggiungendo il nuovo strallo al vecchio, ma tenendo il fiocco classico più un genoa coi garrocci al nuovo strallo, insomma trasformandola in un Cutter.

Anonimo ha detto...

avere l'arridatoio sullo strallo di prua è una variabile troppo influente sul modo di regolare la barca.......è una modifica molto importante e giustamente come dice il pelato c'è chi, provando nuovi modi di regolare la propria barca con tempo e uscite mirate, sicuramente troverà un enorme vantaggio da questa nuova regolazione che ridurrà il continuo smanettare delle sartie e delle diagonali.......comunque è una disciplina questa dove come in tutti gli sport chi più prova più vince..........

Anonimo ha detto...

Copio e incollo quanto scritto su AV dal Presidente Poggi il 3 novembre:

Cari ragazzi
sono andato all'AGM (la conferenza dei presidenti delle classi mondiali melges) e la mia esperienza non è sicuramente edificante.
Dovo capire chi comanda se gli armatori oppure altri, che rappresentano una minoranza o nessuno solo se stessi!!!!!!
Sono personalmente dell'idea che forse bisognava intervenire su altre cose prima di cominciare a sforacchiare l'albero sia nell'ottica della riduzione dei costi che nel mantenimento dell'alto livello di monotipia.
Ho sottolineato i maggiori costi mi e' stato risposto dai tecnici che si risolvono i problemi relativi alla fragilità dell'albero (voglio vedere se con 10/12 metri molli un po troppo back se non cade la pioppa comunque?).
Il sistema non è obbligatorio ma i fiocchi usciranno tutti con la zip e costeranno solo 15/20 dollari in più (voglio vedere 10 metri di zip sono andato in merceria a chiedere?!?!?!?!), e potranno essere usati sia con il sistema classico che con quello del futuro.
Il sistema l'ho visto e da profano oggettivamente sembra ben fatto, e non occorre più di un'ora di lavoro, la sicurezza viene dalla riduzione della compressione per aver eliminato il doppio carico dello strallo.
Per quanto riguarda la durata del cavo di acciaio interno su MaGiCa è durato 5 stagioni, evidentemente non fanno più l'acciaio di una volta !!!!!!!!

Pacio ha detto...

E alla fine arriva il Pacio:

1)Beppe, grazie del post. Il tuo ruolo di "picconatore" risveglia sempre gli animi degli assopiti. Inoltre ci sdogani dai perfidi sospetti di essere pappa e ciccia una volta con NS, un'altra con Melges ecc. ecc. (che se lo ricordino in futuro i "negativisti")

2)Vele multibrand
Io sono a favore.
Il libero mercato porta sempre più vantaggi che svantaggi.
Chi fa le vele meglio vede ripagato quanto ha investito in ricerca e promozione.
Gli equipaggi comprano le vele che vanno più veloce e sono più facili da regolare.
Se il 3DL si rivelasse una chiavica non lo comprerà nessuno.
Che Ullman abbia usato il dacron perché intendeva contenere i costi è una balla; l’ha fatto perché pensa possa avere un vantaggio, potenzialmente esclusivo, e intende sfruttarlo.
Fa esattamente la stessa cosa che fa NS cerca di differenziare per ottenere una quota di mercato potenzialmente inattaccabile.
Ricordatevi che il mitico Dave il suo mondiale l’ha vinto con una randa “usa e getta” non certo fatta di dacron!
Poi è giusto dare spazio a tutti, sei una piccola veleria battere i colossi vale doppio, altrimenti con il monovela sarebbero tutti tagliati fuori in partenza!
Inoltre essere tutti con lo stesso vestitino comporta avere stracci fatti pagare a peso d'oro e ti toglie quello che, almeno per me, è un piacere:
decidere con chi collaborare e cercare di personalizzare la tua barca per renderla un violino ad alte prestazioni (nel rispetto delle regole).
Le vele nuove che i topo team comprano e gli altri no sono una discussione sul sesso degli angeli, se si vuole contingentare la via è quella dei bottoni non certo quella del fornitore esclusivo.
Insomma, se non si fosse capito, io sono per essere open sulle vele TUTTA LA VITA.
L’esempio deve essere quello di alcune derive olimpiche (470, Star ecc. ecc.)

3) Cambio di cantiere nel corso degli anni
Non un grande problema, ci sono state e in qualche caso ci sono ancora barche veloci di tutti i cantieri. Nonostante la tendenza sia ormai su barche nuove l’esempio di Ale Ali ,della prima Alina o della prima Altea devono servire da lezione. Non esiste un monotipo così longevo come il Melges 24.

4) Devoti Vs. barca americana
Joe Fly, Uka Uka e Alina, che sono sicuramente tra i pretendenti al titolo, da quello che so io, correranno il mondiale 2009 con una barca americana. Supremazia Devoti in discussione? No solo fisime e/o mode stagionali.

5) Modifica all’albero
Non la conosco nei dettagli, mi sembra comunque una situazione gestita male e con poca informazione. Su Brontolo comunque noi un albero l’abbiamo cambiato perché, di bolina, la tensione dello strallo ce lo ha danneggiato in maniera irreparabile (ma possibile che nessuno si ricordi degli scarrucolamenti? Non sarà ce l’hanno fatto anche per questo?)

6) Quanto conta la Classe Italiana?
Lasciatemi una provocazione finale alla Beppe, ma è mai possibile che generalmente la Classe Italiana non è mai d’accordo sulle decisioni dello stazzatore o su altre questioni e, puntualmente, vengono ratificate norme e regole senza un consulto preventivo?
FUORI LE PALLE !!!

Il Pelato ha detto...
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Beppe ha detto...

Su queste discutibili decisioni tecniche dell IMCA bello sapere l'opinione di Riccardo Simoneschi che è il vice-presidente.

Sulla rappresentanza italiana alla AGM (riunione dei presidenti) guardate cosa hanno scritto ieri sul sito della classe internazionale in prima pagina e leggetevi la relazione della riunione www.melges24.com

For the 2011 European Championship the only formal proposal presented was from the Norwegian Class to host the event at the Hagesund Yacht Club in Hagesund, Norway. The Italian Class indicated that it too would like to bid to host the European Championships in 2011, but unfortunately was not able to present a defined proposal or specify which club it would like to have host the event and since the IMCA Regatta Regulations direct that events should be confirmed 3 years in advance where ever possible it was agreed that the Norwegian option be accepted. The Italian Class was asked to bring firm proposals to the next AGM to host a major event at the next available opportunity in 2012.

Anonimo ha detto...

S C A N D A L O S O

Anonimo ha detto...

peche' non andate a regatare in Sb3?

Il Pelato ha detto...
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Beppe ha detto...

Urka... 18 post in 3 ore e dopo questo il silenzio? Ah ho capito, siete svenuti...

Anonimo ha detto...

Ehi Picconatore, nonchè armatore di SQUONK, come mai non hai ancora postato la lamentela che anche nella regata virtuale puoi comprare delle EXTRA agevolazioni come pilota automatico, cambio vele etc etc...?? Ah forse perchè la regata è sponsorizzata Volvo...??!! Non dirmi che anche se non dormi molto non sei caduto in tentazione ed hai speso le 20€!!Oppure ti sei rifiutato perchè anche il kit è sponsorizzato North Sails...??!! Se ti troviamo arenato da qualche parte adesso sappiamo il perchè. BUONA REGATA a tutti...!!

Pacio ha detto...

non erano svenuti ero io in ritardo con le autorizzazioni. Stavamo varando le belve ad Ancona ;-)

Anonimo ha detto...

Visto che su questo sito on riuscite a discutere un argomento evitando di fare i mio nome ( ./.) ) cerco di fare un pò di chiarezza per quanto mi compete senza cogliere le solite inutili provocazioni ( ma non vi stancate??? ammiro la vs costanza e mi piace leggervi):

modifica all'albero: anche io ho visto per la prima volta le parti modificate in occasione dell'assemblea di monaco. Tale modifica era stata richiesta prima ancora e votata dalla precedente AGM della Classe( alla quale io non ero presente) a larga maggioranza per motivi di sicurezza che non discuto. A quella assemblea risulta dal verbale che fossero presenti per l'italia Franco Rao e Luca Babbini. Perchè tale comunicazione non sia poi giunta a tutti non lo so spiegare e non mi compete. Forse per lo stesso motivo per cui, pur esistendo chiara prassi nella presentazione delle richieste di campionati, questa non sia stata rispettata e i nostri siano arrivati impreparati. Tutte le altre richieste sono arrivate corredate dai dati necessari e da ben fatte presentazioni power point come si usa fare. A questo punto è prevalsa la decisione di assegnare l'evento 2011 all'australia. In effetti avrei potuto stracciarmi le vesti ma, avendo viaggiato leggero e senza ricambio, ho preferito ottenere che tale decisione invece di essere definitiva venisse sottomessa alla verifica della crescita, poco probabile, di una flotta australiana entro l'anno. Cosa che , potete ben immaginare, lascia ancora un ampio spiraglio di possibilità dato che nel caso ciò non avvenisse l'evento tornerebbe in Italia.
Per entambi gli argomenti vi hanno già suggerito di leggere il verbale della classe sul sito e comunque pote chiedere a rachelli di mandarvi in copia la lettera che ha ricevuto dal presidente della classe in risposta alle sue lamentele per la presunta mancata informazione sullo strallo. E' molto completa e dettagliata.
Suggerisco ancora una volta a tutti ( e per primi agli ufficiali della classe) di valutare quello che scrivono e di prendere informazioni corrette prima di scrivere cose dannose per l'immagine della classe. A puro titolo accademico mi permetto di commentare che le forme "ricattatorie" da qualcuno prospettate non sono certo il migliore biglietto da visita per una nazione.
Dal punto di vista tecnico la sostanziale differenza starà nel fatto che ci sarà molta meno compressione sull'albero e questo ne aumenterà certamente efficacia sicurezza. Cambieranno un pò le regolazioni per la minore elasticità del sistema e quindi , forse, i numeri a cui siamo abituati per il rake diventeranno diversi per riprodurre la precedente regolazione. Non ho ancora provato quindi di più non posso dire al momento. Quanto al resto non capisco le osservazioni sul fiocco in quanto non ho mai visto un 24 fare 15 nodi all'ormeggio!! infatti tutto resta come prima con il solito rollafiocco e quindi chi vorrà potrà una volta a terra e ormeggiato srollare il fiocco ammainare la drizza lasciando lo strallo in tensione ed togliere il fiocco senza staccare lo strallo. Spero di essere stato utile.
Riccardo Simoneschi

Anonimo ha detto...

azz il picconatore le ha buscate per bene dal caneta! ragazzi inutile spandere ulteriore liquame sulla classe, chi ha la mia età si ricorda che nel mondo del calcio quando morì Artemio Franchi siamo stati considerati degli 0 finchè abbiamo vinto e poi rivinto i mondiali, lo stesso succede da noi , Franco ha portato la classe a quello che è , e , a quanto mi dicono, faceva sentire il suo "peso" all' ACM , i parrucconi non si sono lasciati sfuggire l'occasione per rialzare la testa.. Francia, Norvegia e Australia non fanno nemmeno la metà della nostra flotta e tutte e 3 non hanno nemmeno la metà delle nostre località per fare belle regate ... ma hanno il potere!
Pdm

Beppe ha detto...

Caro Caneta.. fortuna per te che navighi assai meglio in mare che in rete... questo post non riguarda la Volvo Ocean Race, ma in quello giusto troverai anche lì una mia battuta sull'acquisto dei crediti!
Ti trovo un pò risentito però... Touché?

Anonimo ha detto...

Beppe in effetti non sono così pratico di queste cose ma credo comunque che il mio post possa andare bene anche qui. Ti sembro uno che si risente per queste cose?Inoltre come potrei visto che mi fai anche della pubblicità gratuita.....Però non ci hai svelato se hai comprato il kit?? Mica ti vergognerai??!!

Anonimo ha detto...

Beppe piccona piccona ma tutti i torti non li ha. Eh certo dal Caneta in quanto operatore del settore ci si aspettava qualcosa di più che un auguriaccio alla flotta virtuale Potrebbe argomentare le motivazioni per cui spingono a tutti questi cambiamenti, anche le sue op. personali sarebbero preziose ma mi sa su Melges NS è abituata alla prepotenza?

Pacio ha detto...

Beppe altro che touchè il Caneta t'ha sgamato.... quanto hai speso per 'sto kit di la verità ;-)

Pacio ha detto...

Tanto ormai tutti dicono che sono diventato pro Simoneschi quindi anche se lo cito non rischio molto.
Questo stralcio, secondo me, merita la lode:

"In effetti avrei potuto stracciarmi le vesti ma, avendo viaggiato leggero e senza ricambio, ho preferito ottenere che tale decisione invece di essere definitiva venisse sottomessa alla verifica della crescita, poco probabile, di una flotta australiana entro l'anno"

;-) ;-) ;-) ;-)

Grazie ad Adesso Vela ormai ci parliamo tutti ...

Beppe ha detto...

Passerò a ritirare il solito gennaker, stavolta rosso grazie! :)

A proposito di pubblicità....
Siamo impazienti di leggere la TUA prova del MELGES 20 che pubblicheranno su Fare Vela.

"una barca incredibile da portare. Mi sento di nuovo giovane".

Non ne parlerai mica male neh....??

Beppe ha detto...

"Visto che su questo sito on riuscite a discutere un argomento evitando di fare i mio nome"

Perchè sei come la fata turchina, appena i pinocchietti ti chiamano arrivi...

:D

capogita ha detto...

Caneta! Io almeno sul virtual posso fare l'armatore sborone e il kit "Best Buy" da 19 euro l'ho subito comprato per tutte e due i Virtual VOR 70 che ho iscritto... La cosa più importante sono le Pro Sails, sponsorizzate da questo leg da North Sails: grande idea, complimenti! con 60.000 VOR 70 direi che avete invelato la più grossa flotta al mondo, e pare che il sito superi il milione e mezzo di contatti, superando di gran lunga quello ufficiale della VOR ;)
Caneta, non è che sei tu iscritto come "Cannuccia"? L'avevo vicino prima di Cabo Verde, poi durante la notte ho pensato bene di centrare in pieno l'Isla di Sal e restar lì a guardar le saline fino alla mattina; a quel punto Cannuccia ha preso il volo ed è arrivato almeno 24 ore prima di me.

Il Pelato ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

Esiste un disegno di come lo strallo/drizza dovrebbero essere montati?

Che parti bisognerebbe comprare ...?? Sigh... $$$

Gli Alberi nuovi ( barche nuove..?? )...arrivano gia' con la modifica fatta dal produttore???o con la modifica posticcia...???

On another point...
Tutte queste barche blasonate in vendita.....
Sul sito della classe ... Cambiano barca? Cambiano classe? Si prendono barche us o devoti?

Finally... Come si fa a suggerire un argomento o un articolo ?

Ci si vede in acqua....

Pacio ha detto...

I suggerimenti per gli articoli non li vogliamo.
Vogliamo gli articoli tutti interi:
Spedire a:
ita.667@gmail.com

anche se siamo sfrontatelli ci riserviamo il diritto di decidere se pubblicare o meno.
Let's do it serjino, come on the wild side!

Angelo ha detto...

E' assurdo affermare che la monotipia sia dettata da un unico costruttore di vele (NS). giusto per essere precisi celon mondiale(ONE), sandrino (MF) volvo italiano +, favini (ulmann) ecc...non andavano così male!
La monotipia è un fatto di regole, e di rispetto e controllo delle stesse. Forse sarebbe opportuno con circa 800 barche prodotte, pensare a delle dime, oltre che a controlli + seri.
Per il discorso albero/strallo/fiocco, se è un fatto di sicurezza, il progettista paga! se è un fatto di comodità, che alla fine grava sugli armatori pesantemente e rappresenta un lauto guadagno agli operatori forse dovrebbero essere gli armatori a decidere.

Anonimo ha detto...

La seconda che hai detto...