martedì 4 novembre 2008

Adesso Vela Meets Sandro Montefusco



Let us start with a quick note, if you are coming to Adesso Vela from overseas or simply you are an English speaker we'd like to let you know that we care about you.
That's why you'll find the full interview with Sandro Montefusco translated in English.
Take a look at the upper left corner to have the English version of this post.
Special thanks to Valentina Telloli for the help.


E adesso sotto a chi tocca.
Sandro Montefusco su Adesso Vela,

Adesso Vela: Sandro volevamo fare quattro chiacchiere con te come velista e come velaio. Incominciamo dall'aspetto sportivo, anche se ci vorrebbe un libro ci racconti in 5 righe il tuo curriculum velico?
Quale consideri il successo più importante ottenuto nella tua carriera fino ad oggi?

Sandro: La mia prima barca è stata un Flying Junior con cui abbiamo regatato (io e mio fratello Paolo)fino a 18 anni ,conquistando un titolo mondiale juniores e un italiano.
In quello stesso anno(il lontano 1978) acquistavamo il primo 470.
Con il 470 abbiamo regatato fino alle olimpiadi di Barcellona nel 92,in questi anni abbiamo vinto mi pare 6 titoli italiani un europeo e due giochi del mediterraneo finendo due volte secondi e una volta terzi agli europei,una volta secondi al mondiale.
Il grosso rammarico è di aver fallito i due appuntamenti olimpici, soprattutto a Seoul 88 dove eravamo ben preparati e veloci e in quello stesso anno avevamo chiuso al secondo posto sia europeo che mondiale.Purtroppo un'ingenua e discutibile squalifica e una scuffia ci relegavano al settimo posto.
Ho riprovato ancora l'avventura olimpica nel quadriennio di Atene 2004 con Stefano Rizzi sul Tornado.
Purtroppo anche a causa del poco tempo dedicatoci non siamo riusciti ad avere i risultati sperati.
Come avrai potuto capire a causa del "pallino olimpico" ho iniziato la mia attività nelle classi d'altura a età abbastanza avanzata e mai troppo a tempo pieno,infatti preferisco regatare comunque nelle classi in cui la classifica si vede già sulla linea d'arrivo.
Ho conquistato titoli nazionali sul meteor,ufo,asso,platu 25,melges 24,J 24 e titoli europei in IMS


AV: passiamo all'attività principale di oggi la veleria. Un pò di storia, quando avete cominciato? Come vi siete sviluppati in questi anni? Quale la tipologia di prodotto su cui investite di più?

SM: ho cominciato a fare vele nel 1981,aprendo con un amico un negozio di surf con annesso laboratorio per riparare le vele. In breve il negozio è sparito e ci siamo occupati solo della realizzazione delle vele(prima solo di surf,poi anche del 470 con cui regatavo e infine anche per barche + grandi).
Nei primi anni era solo una stanza di 50 mq nel centro storico di Lecce e per fare le vele più grandi approfittavo della piazza antistante per poterle stendere e rifilare,in quel periodo era una regola fissa il cartello "torno subito" quando c'era scirocco e si andava a surfare a Porto Cesareo.
Dopo 4 anni con anche Paolo e Daniela abbiamo trasferito la veleria in un locale di 200 mq,ancora quattro anni in questa sede e poi il trasferimento nel capannone nella zona industriale di lecce dove siamo tuttora.
Sicuramente in termini di ricerca e sviluppo il settore delle vele da regata è quello che impegna di più, poi ora con il passaggio dalle vele pannellate a quelle a box , quindi con la necessità di progettare oltre la forma anche la struttura della vela ,raddoppia anche l'impegno del team progettuale della veleria.


AV: Siete una realtà completamente italiana che in più di un'occasione ha dimostrato di poter battere il dominio North Sails (leggi Platu 25, M 30 e molti altri monotipi), qual'è il segreto per sviluppare una vela per una classe one design?

SM: sicuramente North è un grande gruppo e quindi può contare su un team di velisti e velai in grado di progettare,testare e sviluppare al meglio i tagli delle vele su un gran numero di barche. Ciò non toglie ovviamente che anche una veleria di piccole o medie dimensioni possa arrivare agli stessi risultati dedicandosi ad una o più classi in base alla quantità e alla capacità del team di cui dispone. Così è stato sulle varie classi in cui abbiamo avuto il tempo e il piacere di dedicarci.

AV : Sandro come sai noi siamo innamorati dei Melges e non vediamo l'ora di capire qualcosa di più anche del neonato 20. Quali i programmi della Veleria Montefusco nel 2009 per le classi Melges 20, 24 e 32?

SM: non me ne parlare,il 24 è stata la mia classe preferita per le sensazioni che dà nelle andature portanti, per un ex derivista è come rivivere vecchi momenti di piacere assoluto!
Purtroppo lo scorso anno ho dovuto interrompere forzatamente la stagione prima del mondiale,ma conto di riprendere per la prossima stagione sperando di rimettere insieme lo stesso gruppo di sherekan. Per quanto riguarda il 32 devo dire che sono molto soddisfatto dello sviluppo che abbiamo fatto sulle vele questa prima stagione, nelle ultime due tappe del circuito abbiamo chiuso due volte secondi una volta un punto dietro al primo ed una volta a pari punti, dimostrando una bella velocità nelle condizioni di vento più svariate. Questi risultati mi fanno guardare con ottimismo alla prossima stagione che sarà sicuramente molto avvincente e che si chiuderà con il mondiale a porto Cervo.
Ora non mi rimane che provare il melges 20, probabilmente ci sarò anche in questa classe ,ho avuto già contatti e siccome io sono dell'idea che le barche più son piccole e più sono divertenti.....


AV : Una domanda scomoda, in molti dicono che i risultati ottenuti con il Melges 24, di cui sei stato ricordiamo campione italiano e vice campione europeo e costantemente tra i top team, sono riconducubili al tuo immenso talento. Insomma qualcuno sostiene che con le tue vele vinci solo tu. Cosa gli rispondi?

SM: ti dirò che è una grossa bugia che si trascina da quando facevo le vele del 470(o magari in quel caso era un pò più vero)io mi difendo,ma c'è di meglio. Prova ne è ad esempio con il platu 25 dove avevo dominato il circuito e il campionato italiano, l'anno successivo hanno usato le mie vele sia Matteo Ivaldi che Paolo Cian e il risultato quale è stato?
Uno ha vinto l'italiano, l'altro il mondiale ed io regolarmente dietro. Ti basta come prova?


AV: Il tuo nome e quello di Paolo, per chi ha qualche anno come noi, sono profondamente legati al 470 di cui siete stati tra i migliori interpreti italiani e internazionali per molti anni. Ma è proprio vero che c'è una certa similitudine di conduzione con il Melges 24? Cosa ne pensi?

SM:anche in questo caso la mia risposta è negativa.
La sensibilità che necessita per la conduzione di un 470,dove il peso dell'equipaggio è pari a quello del mezzo non è sicuramente la stessa che serve per la conduzione di un melges. Comunque tra le barche a bulbo che io ho provato sicuramente il 24 è quella che più si avvicina ad una deriva.


AV : Da quest'anno hai invelato e timonato il GP 42 Airis, direi una scommessa vinta con ben due vittorie di tappa e grande velocità a premiare una barca che ha fatto scelte coraggiose (progetto e vele). Un tuo commento sulla stagione e su come prevedi si svilupperà la classe.

SM: sicuramente una scommessa fatta con grande fiducia nei confronti miei e di Felci da parte di Roberto Monti, l'armatore di Airis e Cesare Bressan,il team manager. Dopo due stagioni fatte assieme con il melges hanno voluto continuare con lo stesso gruppo(ovviamente ampliato) l'attivitò sul GP.
Sicuramente devo ringraziare Umberto per il progetto veramente azzeccato che ci ha facilitato il compito.
Comunque vale il discorso precedentemente fatto per i monotipi,per quanto riguarda le vele siamo partiti con un prodotto già ad alto livello frutto dell'esperienza che già avevamo fatto su barche delle stesse dimensioni e poi,anche grazie all'apporto dei trimmer imbarcati su Airis(Nello Pavoni e Enrico Zennaro), abbiamo sviluppato le stesse con ottimi risultati.
Con mia grande soddisfazione ti posso affermare che sono convinto che oramai Airis è il GP 42 più completo nella flotta, a Puerto Calero eravamo veramente veloci in tutte le condizioni e andature.
Il rammarico che rimane per come è andata la stagione riguarda solo il numero dei partecipanti alle varie tappe.
Ia flotta dei GP conta oramai una quindicina di barche, ma purtroppo in regata se ne sono viste partire assieme solo 8-9 causa la defezione di qualche barca spagnola alle tappe italiana e francese e viceversa alle tappe in Spagna.


AV: Quali sono state le difficoltà nel seguire la progettazione e costruzione di vele per una classe così competitiva? Airis tornerà nel 2009?

SM: grosse difficoltà non ne abbiamo avute ,come dimostrano i risultati. Se si fa parte di un team forte e si possiede un mezzo veloce le cose si semplificano.

AV: Sei stato nel team di Luna Rossa in passato. Se arrivasse una telefonata potrebbe esserci ancora Coppa America nel futuro di Sandro Montefusco o ti dedicherai principalmente all'attività di imprenditore?

SM :dopo l'esperienza di Luna Rossa sono arrivate diverse telefonate,ma la coppa richiede un impegno quasi totale per tre anni e non si concilia con la mia attività di velaio e velista. L'esperienza fatta ad Aukland è valsa la pena di farla ma è finita là.
In definitiva comunque non credo di essere portato per la vita di coppa,che è sicuramente un'esperienza eccezionale per ogni velista,ma la ripetitività delle giornate un pò mi fanno passare il gusto di andare in barca.


AV: I tuoi figli si stanno avvicinando alla vela? C'è qualcuno pronto per ripetere le gesta dei fratelli Montefusco?

SM : dei tre figli solo Nicolò fa scherma e fa regate in optimist al momento senza grossi risultati,ma anche senza molto impegno. Comunque per me è giusto che lo faccia in questo modo alla sua età,poi se più in là avrà voglia di farlo impegnandosi non potrà che avere il mio supporto.
Gli altri due sono presi chi dal tennis e chi dalla ginnastica ritmica, l'importante è fare sport!


Sandro come sempre sei stato molto disponibile, grazie per l'intervista speriamo di averti spesso nostro ospite su Adesso Vela

12 commenti:

Lauro ha detto...

Jack... C'è nessuuuunooooooooo????

Anonimo ha detto...

Bellissima complimenti!
Sandro è il più grande di tutti, oltre che il più Signore.

Anonimo ha detto...

e sta bono! non hai fatto altro che il tuo dovere!!!
Ti controlliamo!
Pdm

Anonimo ha detto...

Sandro è il più grande talento che abbiamo.
Uno che prende la vela per il verso giusto

Anonimo ha detto...

Una leggenda del 470. Duro capire quale la coppia più forte Montefusco o Ivaldi?
Qui inutile chiederlo, voi siete di parte ;-)

Anonimo ha detto...

Al di là del tributo al talento umano e sportivo di Montefusco, l'unica emozione che trapela è l'entusiasmo dell'intervistatore di fronte al personaggio, al solito un pò soporifera e scontata, tra Mollica e Fabio Fazio.
Certo fare un blog non significa diventare giornalisti, e poi nella vela, a parte Rodino ed il primo Bontempelli, gli altri fan tutti gli agiografi. ronf ronf ronf

Lauro ha detto...

Il "ti controlliamo" di PDM mi sà di combutta "Torinese"!

Grande "Anonimo" Ivaldi tifa Montefusco! Upgradati!

Anonimo ha detto...

Lauro MAI mi metterei a fare comunella con i mangia-gianduiotti, w l'olio novo e le bruschette! :-)
Una cosa però sandruzzo non ci ha detto ... ci sarà il prossimo anno??
Pdm

Pacio ha detto...

e infatti qui nessuno si è candidato per il premio Pulitzer
;-)

Il Pelato ha detto...

Anche perchè certamente non te lo darebbero..... :-PPP

Pacio ha detto...

bè a dire il vero se te sei consigliere di classe vuol dire che si può fare di tutto nella vita ;-)

Il Pelato ha detto...

E che dire di te che "addirittura" sei presidente della mitica Classe M32 ??!! ;-D