venerdì 3 luglio 2009

Linq Boats CQ 6: CONTATTO!



Poco meno di 20 piedi la lunghezza totale (5,81 m), 450 kg di peso complessivi di cui 200 kg di canting keel che si solleva a 45°, albero in carbonio alare e rotante smontabile in due parti, sartiame in PBO, 30 mq di tela in bolina e ben 72 mq in poppa, doppi timoni, scafo e coperta costruiti in epoxy: questi sono i numeri di presentazione della barca che promettono divertimento assicurato e facilità di conduzione.
Estrema attenzione è stata inoltre prestata al trasporto su strada, e alle operazioni di alaggio e varo: infatti la chiglia, oltre a basculare lateralmente, si solleva verticalmente con semplicità e senza l’ausilio di alcun arganello per permettere alla barca di viaggiare bassa sul carrello stradale, e le sue stesse misure sono state concepite per farne entrare 2 in un container da 20’ o 4 su uno da 40’, compresa tutta l’attrezzatura.


Sarebbe bastato molto meno a convincerci a provare in acqua il CQ 6 ma il biglietto da visita che avete appena letto ci ha dato una spinta in più.



Contatto a Torbole dove la piccola sport boat made in Holland è protagonista del Volvo Cup test Drive insieme a Devoti One e Laser SB-3 in vista di un possibile allargamento del circuito in chiave 2010.

La barca prodotta da LinQ Boats nasce da un'idea del fondatore, Jurian Rademaker, che a soli 27 anni vanta una notevole esperienza per aver collaborato in passato con il team progettuale di ABN AMRO e a diversi progetti che avevano come architrave la presenza di una canting keel.

Jurian, presente a Torbole, ci ha accompagnato a bordo insieme a Marco Bartoletti che si occuperà dell'importazione e commercializzazione del CQ-6 in Italia.
Il primo impatto è forte, la barca ormeggiata vicino a Laser e Melges sembra veramente di un altro pianeta.

La linea è di quelle che non lasciano incertezze, o ti piace o la detesti. Chi scrive è nella prima schiera anche se, sopratutto il disegno della tuga ha fatto storcere più di qualche naso. Per i puristi un taglio così netto con i canoni attuali potrebbe essere difficile da digerire, in realtà alcune barche tipo tipo l'Open 5.70 e, per certi versi anche i Mini 6.50 hanno da tempo inaugurato queste tendenze (sezioni poppiere immense e doppia timoneria).

Subito dopo il primo colpo d'occhio ti trovi a cercare i comandi della caratteristica più caratterizzante della barca: i comandi della chiglia basculante.

Questi ancora non nella loro veste definitiva sono sui verticali di destra e sx in prossimità della seduta del timoniere che può accedervi facilmente. Si è rinunciato a posizionarli sullo stick del timone come originariamente previsto per ragioni di solidità. La versione che verrà posta in commercio vedrà questi pulsanti diventare 3 in modo da avere le due posizioni per il massimo angolo sui due lati e un pulsante a comandare la posizione della chiglia in centro che verrà utilizzata nell'immediato pre virata (e pre strambata) nonchè presumibilmente nelle fasi iniziali di una regata di flotta. Il CQ-6 è dotato di un singolo canard centrale a prua della chiglia per diminuire lo scarroccio quando la chiglia è angolata. Il canard è a baionetta e quindi estraibile alle portanti.



I comandi della chiglia sono elettroidraulici, alimentati da una minibatteria, e ci sono sembrati molto efficienti, semplici e sicuri. Da quanto abbiamo capito si naviga sempre con un gruppo batteria di rispetto nel caso ci fosse un problema con quello primario, dimensioni minime comunque.





La canting keel del CQ-6 ruba un pò il palcoscenico a tutto il resto che di innovativo c'è a bordo. Non dimentichiamo quindi la doppia timoneria sovrastata dal carrello randa a tutta larghezza e sopratutto l'albero alare e rotante che fa tanto catamarano. Sartiame in PBO e un attento studio aerodinamico per definire le sezioni completano questa parte del rigging.
Sarà presto corredata da un piccolo fuoribordo elettrico che troverà spazio all'interno della fiancata di Sx e farà da perfetto contrappeso al gruppo batteria alloggiato invece a Dx. Entrambi i vani sono sotto l'attacco delle sartie. Non è stato possibile ricavare un vano centrale nel pozzetto, tipo Melges 24 e Melges 20 per intenderci, in quanto i volumi non lo permettono.



In acqua la barca ci è subito sembrata divertente, veloce e reattiva.
Probabilmente si deve lavorare ancora un pò per il tuning definitivo dell'albero e del piano velico che tendono a far diventare il CQ-6 un pò troppo orziero e duretto al timone ma possiamo sicuramente dire, dal basso della nostra zero experience, che il progetto è sano.
Non ci inerpichiamo in giudizi tecnici sulla canting keel, ci abbiamo navigato una mezz'oretta e mai prima d'ora eravamo saliti su una barca a chiglia basculante, possiamo semplicemente dirvi che il meccanismo funziona perfettamente ed il suo utilizzo diventa intuitivo dopo le prime virate.
Abbiamo provato poco alle portanti ma crediamo che il gennaker in dotazione sarà presto rivisto (portato in testa d'albero??) e smagrito nel taglio.
Anche così, vi assicuriamo, si plana eccome ed è divertente trovarsi in 3, vicini vicini, all'estremo angolo di poppa con la sicurezza in più della chiglia sopravvento ad allontanare il rischio di straorze.



Gli esemplari definitivi arriveranno in Italia in autunno per prepararsi a quello che dovrà essere il circuito 2009, la classe che si andrà a costituire non porrà limitazioni di alcun tipo a timoniere ed equipaggio lasciando la possibilità di competere nella maniera più libera possibile.
Secondo noi, per cercare di fare qualcosa di innovativo anche a livello di organizzazione, questa sarebbe un'ottima barca per un circuito che riproponga delle costiere (o mini costiere).
Più che bastone tirati in flotta ci sembra perfetta per un nuovo concept.
Portare l'Endurance nella vela monotipo senza riproporre le esasperazioni dei Mini Transat.
Regate da 18-25 miglia usando boe, scogli, isolette, insomma tutto quello che si può trovare in mare e girarci intorno.
Sia mai che diamo un consiglio utile?
A Peppe e Bartolo diciamo che siamo prenotati già da ora per la prova del primo esemplare che consegneranno in Italia...

Ah quasi dimenticavo il prezzo...
Ancora qualche variante di troppo e troppe bocche cucite......
Our guess:
40/42.000 ivata alla boa (e con il carrello nel parcheggio)

2 commenti:

El Vigo ha detto...

A questo punto lasciamo che i singoli progetti prendano piede e poi tra un paio d'anni che ne dite di organizzare il Campionato del Mondo SPORT BOAT. Circuiti separati tutti si sfidano in una regata "all toghether everybody"... Roba da duecento barche sulla linea...

Unknown ha detto...

..."Regate da 18-25 miglia usando boe, scogli, isolette, insomma tutto quello che si può trovare in mare e girarci intorno."

Sarebbe veramente il massimo!!!
Un mini-VOR per delle mini-Endurance, credo sia il sogno della maggior parte dei velisti