domenica 25 gennaio 2009

Linq Boats CQ6 seen in Dusseldorf







Come promesso a Filippo, ecco le prime impressioni del CQ6 visto da vicino al salone di Dusseldorf la scorsa settimana.



Arrivando da lontano verso lo stand della linq boats la prima cosa che vediamo è la prua del CQ6 che ci guarda, una prua dalle sezioni molto strette e dal dritto praticamente verticale, ci avviciniamo e gli giriamo attorno, e vediamo sotto alla sua magrissima pancia il suo indiscutibile pezzo forte, la lucidissima chiglia arancio in onore del suo paese di provenienza, inclinata ed appoggiata di lato al pavimento in modo da non lasciare dubbi sulla sua speciale caratteristica, ossia quella di basculare lateralmente. Continuiamo a girare attorno alla barca a volo d’uccello ed arriviamo alla poppa, larghissima e dalle sezioni a spigolo quasi vivo che richiamano tanto un mini VOR70, chiusa dalla lunghissima rotaia del trasto della randa che unisce praticamente i due spigoli dello specchio di poppa.



Ci fermiamo a guardarla da questa angolazione, e la cosa che salta maggiormente all’occhio è la pulizia e l’ordine delle manovre e del pozzetto, non protetto da nessuna draglia o candeliere di sorta. L’impressione è che la barca sia stata concepita tenendo a mente sopratutto la semplicità d’uso ed il divertimento, con tutte le manovre a portata di mano e studiate per essere semplici e pratiche, strizzando quindi l’occhio non solo ai regatanti esperti ma anche a quelli meno scafati che vogliono provare sensazioni forti con un barchino di soli 5,81 m. Alzando gli occhi osserviamo poi l’albero, alare e rotante interamente in carbonio trattenuto da sartie in PBO, e smontabile in due parti per facilitare il trasporto della barca.




Osservando le specifiche della barca ci colpiscono alcuni numeri base: 450 kg di peso complessivo con 200 kg di chiglia, una superficie velica generosissima sia in bolina ma soprattutto con il gennaker (ben 51 mq di tela). Pensiamo alla velocità in grado di sviluppare questo piccolo barchino, alle accelerazioni in poppa, ma anche al raddrizzamento che offre in bolina con un equipaggio ridotto grazie alla sua canting keel. A questo punto torniamo indietro per capire un po’ di più della canting keel e di come viene azionato il meccanismo di sollevamento. Sotto al coperchio che chiude la scassa di deriva c’è una pompa idraulica azionata da un pulsante elettrico posto all’estremità dello stick del timone. In pratica è il timoniere che, senza togliere le mani dal timone, solleva più o meno la chiglia a seconda dell’esigenza del momento. La cosa ci incuriosisce ed incontriamo Jurian, il general manager della LINQ BOATS che risponde a qualche nostra domanda. Il tempo necessario per portare la chiglia da tutto a destra a tutto a sinistra e viceversa è di 7 secondi, un tempo non tanto differente da quello di una virata un po’ più dolce e rotonda del normale. C'è molta flessibilità nel suo utilizzo, è possibile tenerla in posizione centrale quando è necessario, ad esempio nelle fasi di pre partenza, e sollevarla velocemente subito dopo. L'utilizzo della canting keel permette di avere più superfice velica e di navigare in bolina senza infilare necessariamente la prua dentro il vento, e serve anche a rendere la barca più stabile in una navigazione meno sportiva.



Ci incuriosiscono a questo punto alcuni aspetti relativi alla classe e alle definizione delle regole con cui sarà possibile regatare con il CQ6. Jurian ci dice che, dopo aver fatto numerosi test in acqua con il primo esemplare varato, ed aver apportato alcune piccole modifiche volte soprattutto ad una maggiore semplicità d’uso e sicurezza, oramai il prodotto è definito e stanno definendo anche le regole di classe.



Sarà molto importante in questa fase lo scambio di opinioni tra il cantiere ed i futuri possessori della barca, in ogni caso su alcune cose hanno già le idee chiare. Non vi saranno ad esempio restrizioni sull’equipaggio ed il timoniere per quanto riguarda l’appartenenza ai vari gruppi ISAF, sarà free come sul melges24, e anche sulle vele è molto probabile che non vi saranno restrizioni sul marchio, ossia ogni veleria potrà sviluppare le sue vele in ottemperanza alle misure di stazza. Sul numero e sul peso dell’equipaggio stanno ancora ragionandoci, come su altri dettagli, con l’obiettivo in ogni caso di tirare fuori un rigidissimo regolamento di monotipia molto presto.



Ora qualche scatto, ci scusiamo per la qualità delle immagini ma ci siamo accorti solo dopo che c'era una grossa ditata sull'obiettivo!







Pompa idraulica della canting keel azionata da un pulsante elettrico posto sullo stick del timone. Il pacco batterie è posizionato all'interno del portello stagno di prua. Sulla testa della chiglia (non visibile in foto) c'è l'aggancio per l'alaggio della barca.





Il pozzetto del CQ6 molto pulito ed "essenziale". Subito dietro alla torretta della scotta della randa c'è la regolazione del trasto che permette, con una sola cima, di essere regolato su entrambi i bordi. Le rotaie della scotta del fiocco sono fissate sul fondo del pozzetto, mentre sulle paratie vi sono i rinvii della scotta gennaker con il bozzello snodato sull'asse orizzontale. La barca non ha candelieri o draglie, sono previste delle cinghie da fissare sul fondo del pozzetto che serviranno a non volare fuori bordo con vento e mare formato. E' probabile che non sarà permesso il loro utilizzo per il raddrizzamento della barca.



Particolare del tubo raccogli bompresso visto dal pozzetto. Non vi sono problemi di infiltrazioni d'acqua a prua in quanto il tubo si apre direttamente in pozzetto. Per quanto riguarda il bompresso, una delle modifiche apportate durante i test in mare, è stato quello di levare la ritenuta a prua, realizzando un bompresso maggiormente resistente e rigido.



Il piede albero è appoggiato su un supporto che permette la rotazione, il vang è rinviato su un punto fisso sul fondo del pozzetto.



Particolare della zona mastra e del sistema per la regolazione della rotazione dell'albero.


Trasto randa lungo e doppio timone. Il trasto ha anche la funzione di chiudere la poppa in navigazione, e permette di appogiarcisi con le gambe quando è necessario arretrare con il peso nelle andature portanti



La zona piede albero. All'interno del portello stagno è previsto l'alloggiamento del motore fuoribordo elettrico Torqueedo che può con semplicità essere smontato in due parti. La sacca gennaker, in tela, è posta subito dietro al portello. Davanti alla scassa della chiglia si nota quella per l'inserimento del canard.
In generale il rigging è molto accurato e minimale, ogni soluzione è stata pensata per essere utilizzata con semplicità e velocità.

Ci ha confermato il prezzo di 34.900,00 € vele e Iva compresa per i primi ordini, ad esclusione del carrello stradale e del motore fuoribordo. La sensazione in generale è stata quella di trovarsi davanti ad una idea diversa, la barca offre contenuti tecnologici molto spinti per un quasi 20 piedi di lunghezza (canting keel, albero alare e rotante, etc), costruita bene e con accuratezza, e si vede che le varie soluzioni adottate sono state studiate e realizzate da gente che per prima cosa va per mare e fa regate.



Tanti saluti

Giuseppe Mascino & Marco Bartoletti

26 commenti:

Anonimo ha detto...

Peccato solo non abbia il pedigree...

Pacio ha detto...

Grazie Peppe, grazie Bartolo.
Giuseppe Mascino e Marco Bartoletti due amici nostri che, per l'occasione hanno vestito i panni degli inviati di Adesso Vela.
Se volete dirgli e/o chiedergli qualcosa fatelo pure qui ma attenzione ....
Il primo è stato campione italiano 470 (quando in 470 ci andavano i più bei nomi della vela italiana) ed il secondo, ottimo velista, le barche le vende di mestiere.
Insomma non i due sprovvedutelli, come dice qualcuno, che hanno provato il Melges 20 ;-)

Anonimo ha detto...

Bravi, siete stati di parola.
Però eccoci qua, anche qui febbre a 40 (000 euro)!!!

Anonimo ha detto...

Beh, c'è pur sempre un bel delta di prezzo sul M20.

Se fossi in Michetti & C. dormirei "un pochino" più preoccupato.... :-)

Anonimo ha detto...

Io invece dormirei sonni tranquilli.
La differenza di cui parli è più che giustificata dal circuito o se preferisi che con il 20 vai a fare le regate.
Con questa che ci fai?
L'invernale del Tigullio?
La barca è comunque bellissima

Anonimo ha detto...

Pacio, se l'amico tuo le vende di mestiere allora avrà chiesto la distribuzione per l'Italia del CQ6e questo articolo perdè, ahimé, tutta l'attendibilità che ci aspettavamo...

Pacio ha detto...

Yack ti rispondo solo per dirti che il tuo uso degli accenti è un pò spregiudicato.
Vabbè da uno che capisce l'italiano come te non si può pretendere troppo al massimo ti va risconosciuta una certa attendibilità .....

Prrrrrrrrrrrrrrrrr

Anonimo ha detto...

Ma chi deve vedere 'ste barche..un farmacista!!!

Anonimo ha detto...

Aspetta che nasca e vedrai che si inizia a fare regate,circuiti,etc....

Anonimo ha detto...

La prossima prova fatela fare a Yack che sicuramente è uno che ci capisce di regate.
Secondo me nopn è capace nemmeno di trovare la linea di partenza

Anonimo ha detto...

cos'è 'sta linea di partenza??

Anonimo ha detto...

Ma secondo voi questi a far gli agiografi di Michetti Bartoletti Canetta Simoneschi Maspero non ci guadagnan nulla?
Pure Sailing Anarchy ha due interminabili colonne di sponsor!
Noi a discutere di barche vele velai e velisti.
Vediamo cosa rispondono accenti non ne ho messi.

Lauro ha detto...

la differenza e' che tu qua puoi scrivere... E io ti pubblico!

Anonimo ha detto...

E comunque anche se ti pubblicano rimani sempre un pirla' (con l'accento sulla a)

Anonimo ha detto...

Grande discussione su questo CQ-6, costruttiva !
E dire che sembrava ci fosse interesse.

Anonimo ha detto...

No no, ci guadagano e come.
Con i proventi stanno armando un STP 65, si chiama maxibrontolo.
Che non lo sapevi?

p.s. devono decidere se come tender usare il Melges 20 o il CQ-6, tu Yackino cosa consigli?

Davide Tagliapietra ha detto...

Direi un CQ6 anche come tender andrebbe benissimo.
Il barchino lo porteranno presto in Italia al lago di garda quindi se c'e' qualche interessato a provarlo, vi tengo aggiornati e andiamo assieme a mettere alla prova questo piccolo mini VOR70.
(per inteso io e il mio socio abbiamo solo partecipato alla progettazione- non siamo rivenditori) (davide@styacht.com)

Davide Tagliapietra ha detto...

Direi che anche come tender il CQ6 va benissimo. A breve lo portano in Italia al lago di Garda per la promozione. Se qualcuno fosse interessato vi tengo aggiornati e andiamo assieme a mettere alla prova quasto mini VOR70. (per inciso, io e il mio socio abbiamo solo partecipato alla progettazione- no rivenditori) davide@styacht.com

Pacio ha detto...

Davide è un piacere averti qui.
Tienici informati non appena la barca arriva sul lago.
Magari metti una parola buona con il cantiere e organizziamo una prova Adesso Vela style con un'intervista a te che ci spieghi i dettagli.
Se vuoi siamo qua:
ita.667@gmail.com

Un saluto,
Filippo

Davide Tagliapietra ha detto...

Ciao a tutti, per avere un'idea semplice anche se sommaria (visto che il peso dell'equipaggio nelle barche "sportive" fa la differenza) riporto il rapporto superficie velica/dislocamento(leggero) di un po' di barche... cosi' si capisce il DNA del CQ6 e la differenza con altre sue... "simili"?

Boat SAD uw SAD dw
LinQ CQ6 49 125
VO70 rule 51 127
Viper 640 49 117
Rocket 22 41 93
Laser SB3 37 89
Melges 20 39 90
(fonte: Doug Schickler)

Anonimo ha detto...

quasi gemello del VOR 70. Ci aiuti a interpretarlo?
Hai anche quelli del Melges 24 e del Melges 32?
Sai darci una stima di quanto raddrizzamento generino i 200 kg a 45°? tre persone al trapezio? Giusto per farsi un'idea, visto che si confronterà poi fondamentalmente con 2 barche con l'equipaggio in barca (20' e SB3), senza considerare l'ufetto, al quale manda una persona per regolamento di stazza.
Insomma, potrebbe essere il primo 20' a star piatto di bolina, e non è poco... Certo che una randa più grossa di quella del Melges 24 fa una certa impressione! Con 20 25 nodi, chiglia basculante o no, la superficie è piur sempre bella grossa!
Da provare a Torbole con ora e onda.

Anonimo ha detto...

Davide, ma è sbagliato solo il CQ6. e in meno!
Riprendendo i dati ufficiali dai siti e aggiungo il Melges 24. si ha:
Barca, SAD UW, SAD DW
Linq CQ6: 51,08 125,01
Viper 640: 48,86 114,40
Melges 24: 42,44 101,63
Rocket 22: 41,32 93,18
Melges 20: 38,99 90,28
Laser SB3: 37,57 88,08
(fonte: i siti dei produttori, excel e tanto tempo da perdere il sabato pomeriggio...)

E poi anche se quelli che passan di qui son svegli, val la pena ripassare un attimo: il SAD UW è il rapporto fra sup velica di bolina e dislocamento, mentre il SAD DW è lo stesso ma per la sup velica al lasco.
Più alto è il numero più veloce è in teoria la barca.

Comunque, il risultato non cambia...e cosa se ne deduce? che il melges 20 è appena più invelato del SB3...e che il CQ6 se sta in piedi è un missile.

Davide Tagliapietra ha detto...

Uauu mi fa piacere che in questo blog si guardi la seconda cifra decimale.!! Grazie Tennico per l'integrazione e il doubble check sui numeri! Per rispondere a Yacky proviamo a trasformare l'incremento di momento raddrizzante della chiglia basculante del CQ6.Ora ipotizziamo di tenere lo scafo orizzontale. 200Kg di chiglia a 45º generano un momento raddrizzante di circa 226Kg*m che equivale a un omone di 106 Kg al trapezio sempre sul CQ6 (o, che e' meglio, 2 aitanti veliste da 53Kg)
Se poi immaginiamo che lo scafo sbandi di un po' di gradi allora questo tipo di carena inizia a dare il meglio di se: la superficie bagnata si riduce e la stabilita'di forma aumenta rapidamente e va ad aggiungersi a quella di peso. Chiglia basculante e carena potente permettono di gestire un piano velico "generoso".
Il fatto poi che le sezioni di carena siano particolarmente piatte fa si che si anticipi la planata. Regime che al lasco e' meglio mantenere il piu'possibile altrimenti, il surpluss di superficie bagnata di questo tipo di carene.... si farebbe sentire. Diciamo che non ci sono pasti gratiss ... ma come sempre compromessi ideali per determinate condizioni. Anche dal video comunque si capisce che ne basta poca di aria per alzare la prua. ;-)

Anonimo ha detto...

Grazie mille! Credo che l'idea di avere due avvenenti fanciulle di 53 kg al trapezio vada a genio a tutti e che tu con questo esempio ti sia guadagnatola palma di progettista preferito del blog!
Certo, nel video si vede che il CQ-6 (ma che brutto nome...) parte già con 10/12 nodi, ma sarà interessante capire quanta aria regge, e oltre una certa aria come ci si comporta con la chiglia. Intendo dire che in poppa, con un Melges 24 la strambata è veramente rapida e adrenalinica, mi vedo male a dovermi occupare anche della chiglia e pensare che magari finita la stramba la chiglia non è passata! A meno che oltre una certa aria non convenga tenerla al centro, per lo meno alla portanti. Mi auguro che il sistema chiglia abbia la possibilità di mandarla al centro, senza doversi preoccupare di dover controllare.

Anonimo ha detto...

Ripeto, peccato solo non abbia il pedigree...

Anonimo ha detto...

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