sabato 17 gennaio 2009



Martedì 20 gennaio 2009, questa la fata in cui a Key West si terrà un incontro organizzato dall'ISAF per analizzare e discutere il proprio metodo di classificazione dei velisti in vigore dall'Aprile 2001 e che conta ormai 18.000 classificazioni.
Inutile nascondere che il sistema basato esclusivamente su un'autocertificazione e sul principio di "good faith" del velista lascia ampi, per non dire troppi, spazi di manovra ai più smaliziati.
Da questo meeting è inutile aspettarsi la soluzione del problema ma fa piacere registrare un atteggiamento sempre meno silente di ISAF rispetto a regole che sono si chiare, ma decisamente difficili da far rispettare.
Adesso Vela, come fatto in passato, vi vuole stimolare sull'argomento perchè senza la volontà della base, e cioè di chi va in barca, sarà difficile che l'ISAF possa raggiungere l'obiettivo.
D'altronde il regolamento di classificazione descrive chiaramente (anche se in un italiano un pò stenato) i parametri che implicano la classificazione 3 eccoli:

"L'ottenimento da parte di un velista o l'accettazione da parte di un velista, di un'offerta di denaro, di qualcosa che vale denaro, di remunerazione, di onorario, di donazione, di gratifiche, di qualsiasi beneficio finanziario derivante sia direttamente che indirettamente o di compenso sotto qualsiasi forma sia esso ricevuto da lui stesso o da un associato"

Insomma quello che ti vogliamo dire è:

1) Se sei un gruppo 1 fasullo:
Se sei così bravo da farti pagare per andare in barca a vela, fai l'uomo, tira fuori le palle e riclassificati come 3.

2) Se sei un gruppo 1 vero:
Solleva il problema, fai attività di sensibilizzazione nel tuo piccolo, sii pronto a protestare. Se invece scegli il silenzio devi smettere di lamentarti.

Repetita Iuvant


The ISAF Sailor Classification Commission is pleased to announce that it will be holding a presentation and panel discussion at next week's Acura Key West 2009.
The event is titled 'ISAF Classification: Facts and Myths', and is scheduled for Tuesday 20 January from 17:00-18:00 local time in the event's main tent.
Attendance is open to all sailors, organizers, Jury members, class administrators, media, and all others interested in the structure and use of the ISAF Sailor Classification Code.
The Commission is responsible for developing and managing the ISAF Classification Code, which classifies sailors into three Groups: Group 1, Group 2 and Group 3. This classification scheme, introduced in April, 2001, is in use throughout the world by dozens of classes and events to help shape the basis by which they may wish to adhere to Corinthian standards of competition.
The system is accessible to all on the ISAF website, is free of charge, and currently has some 18,000 sailors with a valid classification. Events as varied as the Rolex Commodore's Cup, the Newport-Bermuda Race and Cork Week use the Code, as well as classes stretching in size from J/80s to Swan 45s.
The initial focus of the Commission has been on achieving effective processes and a good understanding of the Code amongst sailors and race officials. As announced at the 2007 ISAF Annual Conference in Estoril, the Commission now feels the time is right to consult with all classes and event organisers who are using the Code in order to establish whether there is a consensus for significant changes to its definitions and use.
In 2008 the Commission consulted widely with event organizers and classes, and in 2009 will continue to attend major events and class championships to get valuable feedback as well as develop a better understanding of the Code and the benefits it can offer. The Commission has also developed a set of guidance notes that will be made available to all classes that use the Code as well as event organisers and all ISAF Race Officials.
There is no better place than the Acura Key West to get feedback on the Code and the work of the Commission. With impressive international talent, exciting new designs, and the latest in performance technology, world class racing will take centre-stage on all divisions daily from 19-23 January.
Now in its 22nd year, this event has also long been one of the sailing calendar's premier inshore regattas for many of the principle users of the Code: the Farr 40, Swan 42, Farr 30, Melges 32, Melges 24, J/109, J/105 and J/80 classes have all had a strong presence in Key West. Representing these classes on the panel will be Phil LOTZ of the Swan 42s, Jim RICHARDSON from the Farr 40s, Jeff ECKLUND of the Melges 32s, Bee BENDAR of the J/105s, Travis WEISLEDER of the Melges 24s, and noted sailing commentator Gary JOBSON.

24 commenti:

Beppe ha detto...

Come osservavamo col Lauro mesi fa, esiste un terzo caso, quello degli scarsi che prendono la paghetta, perchè in barca si va in tanti e certi armatori pur di fare il team, fosse anche della domenica, hanno le maniche larghe e le tasche piene.
Alcuni regatanti riescono così ad essere fasulli sia come 1 che come 3!!!

C'è poi sempre il discorso del lavoro nero, delle tasse non pagate e degli infortuni non coperti, magari in un altro post.

Anonimo ha detto...

ma uno che è stato pagato solo qualche volta? Uno che ha ricevuto si e uno una cassa di arance come compenso o qualche servizietto dalla moglie dell'armatore per esempio...........

Lauro ha detto...

Quello é un gruppo "zero" e vale doppio!

Anonimo ha detto...

Alla prossima Volvo Cup chi prende paga/rimborsi ecc e non cambia gruppo avra' vita dura.........e che si vergogni!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

MAI PRESO UNA LIRA meno che meno UN EURO... eppure lo scorso anno durante la tappa della Volvo, peraltro vinta a bordo di UkaUka, sono stato additato come gruppo 3 solo perchè ho avuto la fortuna e per una casper di volta diciamolo il merito di fare regate in tutto il mondo.
Il punto quindi non è chi prende quanto o cosa il punto è PERCHE' agli armatori sta bene così perchè alla fine PAGARE è BELLO. Del resto è ormai consuetudine il fatto che: "se lo pago vuol dire che è bravo se viene gratis... bhà sarà uno qualunque". Ebbene il qui presente "uno qualunque" nel suo palmares si è messo in tasca:
5° al mondiale Farr40 di SanFrancisco 3° al mondiale Farr40 a Sydney, 1° KeyWest, 1° Miami e 1° a Newport con i M32, 1° nel cirucito M32 in Italia con UkaUka e una partecipazione alla Big Boat Series a San Francisco e tante altre regate in mediterraneo.
Tutto questo senza MAI chiedere NULLA eppure si fatica a trovare imbarchi a scapito di quelli CHE COSTANO... perchè se COSTI VALI... Meditate gente meditate...

Pacio ha detto...

Vigo stavamo giust'appunto cercando qualcuno per l'equipaggio di Brontolo ... ;-)

Anonimo ha detto...

Sì Vigo, fai meditare, ma tu sei senza dubbio un caso più unico che raro, e lo sai benissimo.
La tua onestà è fuori di dubbio, quella della gran parte degli altri no, soprattutto quella degli armatori che hanno a bordo gli 1 fasulli. Capisco anche i poveracci che si prendono il rischio di correre come 1 pur di mettere a posto il bilancio, quando sono dei 3 conclamati. Credo sia opportuno mettersi anche nei loro panni senza demonizzarli, per capire quali possano essere i metodi per creare delle vere classi Corinthian.
Vigo consulente della classe Corinthian a vita!

Anonimo ha detto...

solo con i giorni di regata in un anno si puo' distinguere un pro da un corinthian anche se non si prende(forse) una lira...o un euro!

Elika ha detto...

è da tempo che dicono che inseriranno un numero di giorni massimo di regate(50-60) per cui se si va oltre si è automaticamente grado 3, questo risolverebbe molte chiacchiere ma non il problema!!
dovrebbero liberalizzare il numero dei grado 3 a bordo per chi vuole correre "pro"(sempre mantenendo l'owner-driver rigidissimo) e inserire delle classi corintian "vere" con regole molto restrittive per chi vuole correre con gli amici.
correre su un Farr40 o un melges32 rispettando le regole significherebbe farsi male con più di 15kn oppure fare le poppe a vele bianche!!!

Il Pelato ha detto...

Beh, anche sul 24 c'è modo di farsi molto male anche facilmente, a meno che il tuo riferimento fosse solo rivolto alle classi "owner-driver".

Personalmente ritengo il problema un falso problema e mi spiego.
La vela è (probabilmente) l'unico sport al mondo che ti permette di regatare fianco a fianco con i tuoi miti e, magari, di batterli (capita di rado ma capita ;-) ). Pertanto fa parte del gioco e della bellezza di questo sport unico prenderle il più delle volte sonoramente se non sei un pro.
Semplicemente se vuoi vincere qualcosa o ti porti a bordo tutti i pro possibili ed immaginabili oppure vai a gareggiare a bocce (senza offesa per nessuno,ovviamente).
Altro discorso è quello relativo alla "moralità" delle somme che si sborsano per fare delle regate oppure quello relativo al "nero" od alla sicurezza sul lavoro ma qui ci si inoltra in un campo minato.
Sicuramente la crisi attuale costituirà attività morigeratoria "tagliando" tutti coloro che non valgono quanto sono pagati.

Anonimo ha detto...

Con 50/60 giorni anche Vigo è 3, anche senza paghetta.

Pacio ha detto...

A me sta storia dei giorni, che in passato mi convinceva, non mi piace troppo.
Ma scusate se uno gioca a calcio 50 volte all'anno con gli amici (che è poi una volta a settimana) diventa professionista ?

Anonimo ha detto...

e allora che male c'e' anche Vigo sara' gruppo3!! come Tano Felci,il Topo,Di Maio..etc etc :-)

Anonimo ha detto...

anche Fracassoli? Campione Italiano Corinthian 2008? E primo Corinthian a Torbole?
Lo chiedo a Giovanni/Shampoo

Anonimo ha detto...

Se Fracassoli e' corinthian Cicciolina e' VERGINE!

Beppe ha detto...

Bravo Pacio, cosa c'entri fare tante regate con l'essere prezzolato o considerato tale.
C'è gente che per passione, pensione, benessere, passa da un pozzetto all'altro tutti i santi fine settimana, li vedi sui melges, sui cabinati, agli invernali pure in Francia e in Spagna. Regate tra le boe, match race, e lunghe (che sono tanti giorni). Io stesso l'anno scorso avrò fatto più di 50 giornate di regata, pagandomi le gite ma dando un discutibile contributo sportivo.
No la strada della frequenza è sbagliata, la quantità non fa qualità.

Anonimo ha detto...

DEDICATO A TUTTI I BEN PENSANTI.
Se facessi 50 giorni di regata l'anno... non potrei essere un lavoratore dipendente, mia moglie mi direbbe che abbiamo una vita sociale separata e io sarei un gruppo 3 e mi farei pagare.

Pacio ha detto...

Vigo hai fatto bene a precisare ma, nel tuo caso, non ce n'era bisogno.
C'hai messo la faccia e questo ti fa onore.
Ciao,
Filippo

Beppe ha detto...

Vigo...
GOOD CASE: Guadagni abbastanza negli altri 315 giorni e tua moglie apprezza le tue passioni.
BAD CASE: Vivi di espedienti cibandoti ai pasta party e sei cornuto.
ROTFL

Anonimo ha detto...

A questo punto la discussione mi pare matura: il mio modesto parere è che la distinzione si dovrebbe basare su tutti e due i parametri 1° quantitativo 2° qualitativo.
1°: 50 giorni di regata l'anno sono effettivamente il massimo di regate effettuabili da un non professionista (cornuto o non cornuto);
2°: dovrebbero valere i giorni solo di alcune tipologie di regate sicuramente derive e monotipi, e lascerei fuori conteggio le regate in IRC e ORC anche se si è pagati (è pieno di cialtroni che riescono a farsi pagare anche nelle regate sociali).
Inoltre non farei polemica su chi prende soldi in nero, se girano ancora soldi nello sport si sa' è anche per questo, non castriamoci da soli!

Beppe ha detto...

Ma è veramente da stupidi pagare le tasse?

Anonimo ha detto...

giovanni shampoo risponde agli anonimi :
io le uniche professioniste che ho pagato sono anonime sorelle o sorelle di anonimi
sia a cagliari che a torbole

a porto cervo invece se volete chiamatemi che faccio nomi e cognomi ( anche delle anonime )

:°)

Pacio ha detto...

Shampoo sei il numero 1 ;-)

Anonimo ha detto...

Da quanto leggo nella vela nessuno prende soldi!!siamo tutti gruppo 1..
un po' di onesta' per favore anche da parte degli armatori,perche' dai velisti e' un po' difficile.