venerdì 6 novembre 2009

Louis Vuitton Trophy, che cos'è?



Quanto leggeto sotto c'è sembrata una semplice, chiara e ben fatta descrizione di quello sarà il Louis Vuitton Trophy.
E' di Mario Scialoja e l'abbiamo trovata sul suo bel blog che scrive per l'Espresso.
Dategli un occhio, ne vale la pena.
Lo trovate qui


Tutto è pronto a Nizza per l’evento inaugurale del Luois Vuitton Trophy. Un nuovo circuito di regate internazionali organizzate sul modello della Coppa America dalla Vuitton e dalla WSTA (World Sailing Team Association), un’associazione fondata nel settembre scorso, diretta dall’esperto uomo di mare francese Laurent Esquier, e che raggruppa team di velisti professionisti di tutto il mondo. Di cui molti hanno già partecipato all’America’s Cup.
Le regate di Nizza, dal 7 al 22 novembre, sono la prima tappa di questo circuito. Hanno confermato la loro presenza otto team. Alcuni di provata esperienza, che hanno regatato nelle passate edizioni della Louis Vuitton Cup (eliminatorie per accedere alla Coppa America).
Sono:
BMW-Oracle Racing (Usa)
Emirates Team New Zealand (Nzl)
K-Challenge (Fra)
TeamOrigin (Gbr).

Altri di nuova costituzione:

Azzurra (Ita)
Swedish Challenge Artemis ((Sve)
Sunergy Russian Sailing (Russ)
Team French Spirit (Fra).

Azzurra, che fa capo allo Yacht Club Costa Smeralda, è l’unico team italiano che parteciperà al Louis Vuitton Trophy. Si tratta del ritorno di quella che per molti rappresenta un’icona storica della vela italiana: nel 1983, la barca Azzurra, disegnata da Andrea Vallicelli, è stata la prima sfidante italiana a partecipare alla Coppa America. Il nuovo team Azzurra sarà guidato dal socio dello Yccs Giovanni Maspero, lo skipper sarà Francesco Bruni e il tattico Tommaso Chieffi.

Quando, alla fine dell’ultima edizione dell’America’s Cup di Valencia, nella lontana primavera 2007, si sancì la definitiva rottura dei rapporti tra la ditta del lusso Vuitton e il management organizzativo della Coppa America (in sostanza, Ernesto Bertarelli e i suoi uomini) quelli di Vuitton, parecchio arrabbiati, fecero una promessa: organizzeremo noi delle regate ad alto livello più o meno in concorrenza con l’America’s Cup.
La promessa è stata mantenuta. Adesso, grazie a Bruno Troublé, storico velista francese che partecipò alla Coppa negli anni ‘70 con France del barone Bic, il Louis Vuitton Trophy è cosa fatta. E, bisogna dire, che il suo cammino è stato notevolmente facilitato dall’assurda paralisi dell’America’s Cup, ancora impantanata, dopo due anni e mezzo, in snervati litigi e beghe legali.

L’organizzazione di questo nuovo circuito è più agile e, soprattutto, assai meno dispendiosa della Coppa America per i team partecipanti. Il modello è quello dei round robin eliminatori e della sfida risolutiva tra i due finalisti. Ma i team non devono portare le loro barche. Sarà l’organizzazione che a Nizza metterà a disposizione quattro imbarcazioni che hanno partecipato alla passata edizione della Coppa. Sono Ita 90 e Ita 99 prestate da Mascalzione Latino; Fra 93 fornita da K-Challenge e Gbr 75 di TeamOrigin.
Per ogni regata le barche verranno attribuite ai team in base al sorteggio. Barche che sono rese più simili possibile, in modo da dare vita a una competizione che metta in evidenza la bravura dei velisti.

E di velisti grandi campioni, al primo evento di Nizza, ce ne saranno parecchi: Paul Cayard su Artemis, Ben Ainslie (TeamOrigin), Dean Barker (Emirates-New Zealand), Russell Coutts (Bmw-Oracle), Bertrand Pacé (French Spirit), Tommaso Chieffi (Azzurra). E tanti altri

Il secondo degli incontri del Louis Vuitton Trophy è previsto in marzo 2010 a Auckland, in Nuova Zelanda e sarà seguito da un terzo, nel maggio, alla Maddalena.Poi si vedrà. Ma Troublè ha annuciato che ci sono proposte da Valencia, Atene, Newport, Città del Capo, Abu Dhabi…
Certo, in questo tipo di competizione manca la sfida tra progettisti e la ricerca tecnologica legata all’ideazione di nuove barche. Ma il ridotto budget richiesto ai team e il fatto che gli equipaggi gareggino su scafi più o meno uguali (comunque tirati a sorte) e che quindi prevalgano il loro valore e le loro capacità, rappresentano un’interessante novità e un forte elemento attrattivo.

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