mercoledì 9 settembre 2009


Domenica pomeriggio rientro a Portisco.
Eravamo lì a due passi ad allenarci coi 32.
Filmato dalla telecamera di sicurezza di una villa sopra al marina.
Classico ingresso al porto a 30 nodi fino all'ultimo.
Chi naviga da quelle parti, e molte altre, sa già tutto.
Fosse anche per fare due o tre miglia rada-porto manette al massimo.
Ma qualcosa non va, sembra che i servo comandi abbiano deciso di non funzionare: impossibile rallentare, o spegnere: la famiglia di 4 persone pare si sia buttata in mare pochi secondi prima dello schianto contro la diga foranea.
E questa è la buona notizia.
Il motoscafo è un Wally Tender, costruito dal cantiere italiano che ha costruito barche a vela così belle ed innovative da cambiare in pochi anni il mondo della vela, la stessa concezione dello yachting. In tempi più recenti la produzione di motoscafi open, certamente più discutibile. E sfortunata per lo meno nelle acque smeraldine: era un Wally Tender anche quello che 4 anni fa nella vicina Cala di Volpe aveva ucciso A Porto Cervo la vittima è Patricia Alexandra Morgan, 48 anni, americana con passaporto italiano. La donna stava nuotando nella baia tra le barche alla fonda ed è stata però travolta dal motoscafo diretto verso lo yacht di Flavio Briatore, sul natante c'erano la giornalista Maria Corbi, che doveva intervistare Briatore, e il finanziere Massimo Gatti.
Non sono le barche a far male, ma i cattivi comandanti.
Entro i 500 metri dalle coste rocciose o i 1.000 metri dalle spiagge, le barche non potranno superare i dieci nodi e, comunque, dovranno navigare in dislocamento e non in planata. Consentito, invece, l’avvicinamento e l’ancoraggio in prossimità delle coste “ove non vi siano significative attività di balneazione”.
La direttiva, infine, prevede che entro i 1.000 metri dalla costa la navigazione non debba essere invasiva, “ma rispettosa dell’ambiente e della quiete, con particolare attenzione per i limiti delle emissione acustiche e dei gas di scarico”.


Segnalatoci dal Fred.

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