martedì 20 maggio 2008

Prova di resistenza



Il Melges 24 è nato giovane nel senso che per essere un progetto di 15 anni fa è ancora attualissimo.
Il Beneteau (o Platu) 25, invece è nato vecchio nel senso che pur essendo progettualmente molto più giovane rispetto al ns. barchino sembra paleozoico (albero d'alluminio, chiglia non retrattile che costringe a carrellare "alti", sistema per armare l'albero più complicato di quello del Melges 32 e poi ancora quel tangone che ormai "nun se pò più guarda'".
Prestazionalmente ci viene da sorridere... anche quelli che sostengono che in minialtura il Platu è sempre vincente sul Melges cominciano a ricredersi.
Se poi aggiungete che la spinta del cantiere è terminata da un paio d'anni e che molti sono i sospetti sulla rigida monotipia era facile recitare il de profundis per le piccole platesse.
E invece?
Invece dopo un bel post di Beppe sulla scarsa diffusione del Laser SB3 dobbiamo registrare una buona partecipazione alla prima tappa del circuito Platu 25.
30 barche al via a Rosignano con l'esotica vittoria di un equipaggio giapponese che ha deciso di allenarsi in Italia in vista del mondiale 2008 in programma a Creta il prossimo settembre.
Ma come facciamo a portare tutti questi sul Melges?
Siamo certi non tornerebbero più indietro.
Tutti quelli che hanno regatato sul piccolo francese sono invitati a dire la loro.

19 commenti:

Anonimo ha detto...

Io ce l'ho anche se non ci faccio più le regate.
Non è così malaccio.
Il progetto è stato condizionato dal regolamento IMS mentre il Melges è stato pensato senza vincoli.
Se consideri che ci sono parecchie flotte in giro per l'Italia e che è difficile vendere l'usato chi ce l'ha se la tiene e, se può, si toglie qualche sfizio.
Voi spacconi del Melges non datevi troppe arie che vincere un mondiale benetau non è facile, chiedete a Rufo

Beppe ha detto...

Io ne ho avuti 2 e so bene che barca schifosa sia. Bolina bene nelle ariette ma sopra i 20 nodi è pericolosa, e facevo il prodiere non mi dite nulla...
Trasportarla è una vera sciagura, anche andando piano ad ogni viadotto con raffica si rischia la scuffia, e la morte.
Farr pantografò il mumm 30 su richiesta di alcuni armatori tailandesi che volevano una barca classica per regatare tra loro, senza trasportarla. Per questo non fu adottato né il rollafiocco, nè il bompresso e tanto meno il carbonio e la deriva a scomparsa.
La monotipia è sempre stata un sogno bagnato, anzichè di sport si parlava di alberi e bulbi come ad un convegno di giardinieri.
Ma noi siamo velisti pazzi e le nostre belle regate in giro per il mondo le abbiamo fatte lo stesso.
A queste sfighe col tempo si è aggiunta una classe di peracottai romani, autolesionista e classista, la non diffusione del progetto, benchè la Beneteau lo rifacesse i francesi ben si guardarono dal navigarci, ed infine l'abbandono del cantiere, che in pieno boom della nautica non poteva perder tempo a costruire barchette da 30.000 euri.
Chi è rimasto sul platu lo ha fatto per risparmiare, per non viaggiare, e così adesso ha perso tutto perchè come ha detto l'anonimo qui sopra le barche non le vuole nessuno.
Il Melges 20 gli darà la botta finale.

capogita ha detto...

Praticamente hai chiuso l'argomento... hai già detto tutto! :-))
Con il Beneteau 25 (allora si chiamava così), abbiamo raggiunto il top all'europeo del 2003 a Riva del Garda, con 74 barche al via... Io ho consegnato la barca a fine Europeo alla cifra giusta di quel momento (27.500 Euro), adesso credo ci si possa ritenere fortunati a venderla alla metà...

capogita ha detto...

Praticamente hai chiuso l'argomento... hai già detto tutto! :-))
Con il Beneteau 25 (allora si chiamava così), abbiamo raggiunto il top all'europeo del 2003 a Riva del Garda, con 74 barche al via... Io ho consegnato la barca a fine Europeo alla cifra giusta di quel momento (27.500 Euro), adesso credo ci si possa ritenere fortunati a venderla alla metà...

Anonimo ha detto...

Furio Patrizio ne è stato un grande interprete ...

Lauro ha detto...

Dopo aver letto lo scritto di Beppe mi è sembrato di sentire un sordo tonfo proprio di un'avvenuta chiusura ermetica di una piramide egizia...

Laggiù riposa in pace il Platu 25

Anonimo ha detto...

"Ma come facciamo a portare tutti questi sul Melges?"

Dandogli un contributo economico per la rottamazione?
Le prestazioni assolute non sono tutto, a Chioggia all'italiano Meteor c'erano più di 50 barche.

Gof

Anonimo ha detto...

Propongo che venga il blog venga inibito al Beppe, se sentenzia sempre in questa maniera sega le discussioni sul nascere, di sto passo il blog diventerà come la classe Platù ;-)
Io sul Platù ci sono stato solo un ora con ariette e mi stupivo del forte sbandamento, cmq sul Garda , dove di monotipi se ne intendono, han sempre detto "l'è na barca de merda de poppa la va'ncaso!"
x anonimo (che noi sti anonimi) , anche vincere un mondiale optimist è difficilissimo, ciò non toglie che è una bagnarola e sono pronto a scommettre che il Bic fra un pò gli romperà le scatole!
Pdm

Anonimo ha detto...

Dopo questi epitaffi sul Platu, mi sembra il minimo spezzarne una lancia a favore. Ci ho regatato per anni e ne sono ancora armatore. La barca ovviamente è molto diversa dal Melges ma non per questo deve essere denigrata. Sono oggetti diversi e basta. Allora sullo stesso blog dovremmo anche criticare Dragoni, 5.5, i Dingy di Paolo Vaicava etc... Non faccio commenti sul discorso della monotipia, anche se segnalo che con la nostra Fra Martina, che all'inizio aveva anche l'antivegetativa e che non ha mai visto un cantiere farlocco, siamo sempre stati velocissimi e abbiamo fatto i nostri bei risultati (ndr per i maligni: anche in presenza di quotati professionisti avversari...). Navigare sul Platu è comunque molto utile perche è una barca tecnica con 3 fiocchi, sartie alte basse ed intermedie, ed evvettivamente sopra i 18 nodi tenerla dritta è una bella scommessa. Ch ci riesce ha sicuramente imparato a navigare in condizioni difficili. Oggi il platu ha trovato una sua dimensione in un circuito meno professionistico del melges, ma pur sempre con numeri significativi. Se parlate con uno spagnolo, ad esempio, hanno la Platu mania e non sanno quasi cosa sia il Melges. Circa la carrellabilità do ragione a Beppe, ma se si rispetta il codice ed i 90KM/H tutta questa differenza non c'e. Adesso vi chiederete perche non me ne sono stato sul Platu..... Abbiamo cambiato non per disprezzo della prima, ma per voglia di novità. Il prossimo anno c'e anche il mondiale a Punta Ala e pronto a scommettere che qualcosa succederà.
A fra una settimana!
Edoardo

Beppe ha detto...

Tra una settimana sai la guerra!!!

A proposito di prove di resistenza...

La classe (sta volta internazionale) addirittura sbatte in piazza gli evasori!!!!

Ha voglia Luca di scusarsi sul sito nostro...
http://tinyurl.com/52jtmb
alias
http://www.melges24.com/displayarticles.asp?year=2008&id=1372

La cosa più facile sul melges24 è ormai navigare.

Lauro ha detto...

Per la velocità a terra, viste le multe che ho preso nel corso del 2008 - 5 autovelox, si va ad 80, ti garantisco che a 90 già la macchinetta scatta!!!

Anonimo ha detto...

be direi che il B25 in minialtura si difende, secondo la mia personale esperienza.

La mia personale esperienza: Strega ITA 25020, campionati d'abruzzo del 2006-2007. Mataran e Brontolo dietro di noi in compensato...direi che all'epoca non avevate ancora l'equipaggio al completo e pure Stefano è un corinthian.
quindi tutti dilettanti sulla carta, ad armi pari.

Cor, prodiere

Pacio ha detto...

Ecco ci siamo subito sputtanati.... bè diciamo che a quell'invernale di vento ne abbiamo trovato veramente poco. Comunque è vero che Strega ci ha fregato spesso in compensato.
In reale, però, di acqua tra noi ce n'era tanta, o no? :-)

Anonimo ha detto...

In effetti, considerando che alla fine il melges 24 ha un rating pari ad un 36 piedi.....

Personalmente sono assai affezionato al Platu 25, barca che ha visto il mio ritorno alle competizioni veliche dopo oltre un decennio di inattività e che mi ha anche visto come Consigliere di Classe (ma allora è un vizio.... ;-) ) nonchè come uno dei sicuri artefici della crescita vertiginosa all'alba del nuovo secolo (ricorderò sempre con grande emozione il primo invernale "di peso" a S.Remo e quello successivo ad Alassio) . Bellissima e assai fotogenica (direi più del melges) risulta molto difficile con aria a tal punto che, al nostro esordio col melges ad Hyeres (estate 2003) alla prima prova con + di 20 nodi ce la facevamo realmente addosso e non demmo spi......salvo poi farlo (buoni ultimi insieme ad un simpatico equipaggio maltese) al giro successivo e ricordo che alla boa di poppa la tentazione di non toglierlo più fu veramente tanta !!

Ecco spiegate le differenze salienti tra le 2 barche.
Poi sicuramente l'aspetto logistico del Platu (ci vuole anche la patente BE per stare tranquilli!)ed una classe romano-centrica (ancora !!) uniti ad un lassismo sui controlli di stazza hanno creato il baratro tra le due realtà.

Anonimo ha detto...

Bello questo blog, continuate così.
Per riassumere quello che è il Platu oggi basti pensare che il campione del mondo (spagnolo) ha corso e vinto il campionato con un bolbo di parecchi centimetri più largo (inteso come prua poppa) di quello standard.
Basta per rendere il concetto di "rigida monotipia"?
Sancho

Benedetto-Melges20-PIST ha detto...

Ciao a tutti..Londra saluta Italia.

Mi permetto di dire la mia modestissima.
Il Platau25 a mio avviso dovrenbbe convergere su M20 più che M24 non credete?
Altrimenti... lo avrebbero già fatto....costi, gestione, equipaggio ridotto sono una bella carta vincente per la cenerentola Melges.
Chi ha voglia di monotipia (e gli armatori di P25 lo sono) e di una barca che dovrebbe per definizione reggere il prezzo sul secondario in modo piu' aggressivo della loro attuale, piano piano dovrebbero migrare su M20.
che ne pensate?
BG

Ps: noto con piacere che ogni due post oramai la discussione punta al Melges20.
C'è attesa in molti vedo e la cosa mi fa davvero piacere.

il presidente ha detto...

be ragazzi che dire der mitico platu 25!?!?!?!?
anche io ci sono cascato capito ad anzio per una regata ed ecco pararsi una selva di pioppi di alluminio, una barca tecnicissima 3 fiocchi 2 crocette c'era pure il pennaccino (non ricordo) si così tecnica che nessuna era uguale all'altra, da consigliere della classe mi sono studiato tutti i certificati, alberi diversi con differenze di 10kg uno dall'altro, io avevo una barca che quando ci entravo dentro sembrava di andare in miniera tanto piombo c'era, non sapevo più dove metterlo ?!?!?!?!
dopo circa 1 anno mi sono trovato davanti all'incognita: la tarallo di nuovo oppure la vendo e con i soldi del tarallamento mi compro una barca monotipo? ho scelto er monotipo che con 20 esci con i bambini a fare il bagno, quando togli le vele sta dritta e non sembra di stare sul takada, è ben costruita se vai a serrare gli agugliotti non ti scortichi perché un polacco ha buttato la resina a secchiate su un vetro di schifo!!!
e comunque io ci corro contro con il barchino ed 1 lato anche ubriachi e con la mano sinistra gli lo diamo, considerando che siamo begli scava fango mi sembra proprio che una barca di merda, felicissimo di essermene liberato!

Anonimo ha detto...

Azz presidè così si comunica!! Mi attendo discorso di siffatto taglio anche per il briefing a PtoCvo!! :-)
Pdm

Beppe ha detto...

Mamma mia...